Sono un fan della saga di Star Wars e una delle scene più famose di Episodio V è quando il maestro Yoda dice al giovane Luke Skywalker, queste parole:
“No! Provare No.. Fare o non fare, non c’è provare!”
A una prima impressione superficiale, questa frase potrebbe sembrare senza senso, e giusta solo per fare spettacolo, perché detta da un nanerottolo che parla sgrammaticato.
In realtà in queste parole è racchiuso un principio molto importante che nelle arti marziali interne, chiamiamo intenzione, tutta la saga in realtà è piena di riferimenti alla tradizione energetica orientale.
Quando vogliamo risolvere un problema, la prassi ci richiede normalmente uno sforzo di volontà seguito da un’azione fisica, con un impiego di energia adeguato allo sforzo.
Spesso viene dato poco peso allo stato interiore che abbiamo durante lo svolgimento di una determinata azione o lavoro.
Eppure il nostro stato interiore, la quantità e la qualità della nostra fede, può accrescere enormemente le nostre capacità, arrivando a influenzare la realtà intorno a noi.
La nostra intenzione nel fare le cose può realmente determinare l’esito degli eventi.
E se non ci convinciamo di non essere abbastanza forti , bravi o capaci, oppure che le cose sono difficili o impossibili, lo sforzo richiesto per la soluzione di un problema potrebbe venire sensibilmente accresciuto e la possibilità di una soluzione essere addirittura azzerata.
Questi pensieri influenzano Luke di fronte al suo caccia affondato nelle paludi, mentre il piccolo Yoda lo incita a tirarlo fuori con la forza della mente.
Spesso iniziamo a “Fare” nel mondo senza alcuna convinzione interna di poter riuscire.
Spesso eseguiamo timidi, maldestri tentativi del tutto fallimentari, per poi giustificarci di fronte al fallimento con un “era troppo difficile per me”.
Sembra che solo a risultati ottenuti, e spesso con grandi sforzi, riusciamo a convincerci che quella cosa si poteva effettivamente fare.
Perché è cosi che ci hanno insegnato a ragionare.
Ma le grandi imprese sorgono sempre da una visione che è precedente a qualsiasi azione, un ideale che è più vivo e pulsante di qualsiasi limitazione possiamo sperimentando al momento.
Esiste una forza chiamata intenzione e l’intenzione si esprime attraverso la certezza del risultato.
Probabilmente questa è la trasformazione più difficile da fare dentro di noi, un passaggio dalla mera speranza alla ferma certezza, la creazione intenzionale di un’immagine del fatto già realizzato e alla quale aderiamo completamente e senza alcun dubbio.
E per quanto incredibile possa sembrare, la realtà inizierà a muoversi proprio in direzione di quella immagine, è questo che Yoda illustra a Luke.
Il fatto curioso è che abbiamo sempre una gran quantità di convinzioni negative e ci risulta molto difficile contemplare nuove possibilità.
Nel Taiji in ogni movimento alleniamo l’intenzione, e questo è un toccasana per la nostra vita.
Con il Taiji non solleveremo oggetti con il pensiero come fa il maestro Yoda, ma le nostre azioni nella vita quotidiana prenderanno più concretezza, perché con maggiore intenzione, acquisiremo intuito, chiarezza e creatività.